Numero 13/14 - 2017

  • Numero 11 - 2016
  • Ricerca & Tecnologia

Un sistema integrato per la formazione della Scuola di Pediatria dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

di Alessio Ceccherelli e Jennifer M. Faudella

Lo stato dell’arte della formazione online ha raggiunto una dimensione a dir poco variegata. Dai primi esempi di e-learning nella formazione aziendale degli anni ’90 ad oggi sono stati compiuti passi da gigante sia in quanto a capacità di diffusione che di diversificazione, una diversificazione che comincia già dal nome: on line learning, net-learning, web based learning, on line education, distance education, e molto altro. Sebbene ancora in voga, il termine e-learning risulta essere desueto rispetto alla molteplicità di situazioni formative a cui rimanda, e sarebbe forse più opportuno utilizzare un concetto ombrello come quello del Technology Enhanced Learning, che racchiude un po’ tutto.

Parlare oggi di insegnamento e apprendimento online significa riferirsi al tempo stesso a corsi a pagamento da usufruire in autonomia, oppure a corsi intensivi in cui si dà rilievo alla dimensione collaborativa dell’apprendere, o al contrario a corsi gratuiti, sia nella declinazione di webinar, sia in quella di percorsi più strutturati e rivolti – in potenza – a centinaia se non a migliaia di persone (i cosiddetti MOOCs). Si può avere in mente una dimensione molto privatistica del sapere e dunque dare vita a corsi le cui risorse sono accessibili solo ed unicamente agli iscritti, oppure pensare a percorsi totalmente aperti, nella logica open content e open courseware abbracciata da fulgidi rappresentanti della ricerca come il Massachusetts Institute of Technology[1]. Per non parlare della dimensione più strettamente tecnica: i software di riferimento sono gratuiti o su licenza, da installare su server proprio o usufruibili totalmente online, da acquistare nella sua interezza oppure da acquistare come servizio (le soluzioni Saas, ovvero software as a service), impostati su un modello educativo formale oppure aperto alle dinamiche informali dei social network.

Le scelte dipendono da molti fattori, a partire dalla disponibilità economica da investire nella costruzione del sistema di apprendimento, e molto è legato ovviamente al contesto in cui l’azione formativa deve essere sviluppata, ai destinatari di questa azione, alla loro età, al tempo a disposizione, alla quantità e qualità di impegni che hanno al di fuori dell’ambito educativo. I contenuti trattati hanno a loro volta un peso sull’impostazione del percorso didattico: la specificità disciplinare può influenzare tutte le scelte di cui s’è detto, sia rispetto alla tipologia di apprendimento (in autonomia o in ottica collaborativa), che al software scelto, che alla disponibilità dei materiali didattici. Settori disciplinari a rapida obsolescenza, come può essere nel campo della giurisprudenza o in quello della ricerca in medicina, richiedono di norma un aggiornamento costante dei saperi veicolati, e più l’argomento trattato è complesso più la logica dello studio in autoapprendimento alza il rischio di un fallimento didattico, richiedendo dunque un dialogo costante tra docente e studente. In altri campi, il concetto di riusabilità è molto più frequente, e gli stessi contenuti possono essere utilizzati più volte, per costruire percorsi di apprendimento diversi a seconda del contesto d’uso.

Un discorso a parte merita la relazione che viene a stabilirsi tra didattica online e attività in presenza. Se esistono situazioni in cui la formazione totalmente online è ancora praticata e praticabile con successo, alcuni progetti didattici si vengono invece a costruire su circostanze che in un modo o nell’altro richiedono l’alternanza presenza/distanza. Che il motivo sia da rintracciare nell’utenza (non particolarmente avvezza all’uso delle tecnologie informatiche, o abituata ad altre metodologie), nell’impostazione didattica (un certo tipo di formazione richiede lo scambio relazionale dal vivo), o nei contenuti che costituiscono il corso (alcune discipline obbligano alla pratica e all’esperienza sul campo), il risultato è che un percorso di blended learning[2] risulta spesso più opportuno ed efficace.

L’esperienza raccontata in questo articolo, che vede la collaborazione tra la Scuola di Pediatria[3] e la Scuola IaD, tiene conto di tutte queste premesse e riguarda la progettazione e la costruzione di un sistema didattico in grado di tramutarsi, nel tempo, in qualcosa di più articolato. L’inizio risale a circa 4 anni fa, nella primavera del 2012, quando la Scuola di Pediatria espresse l’esigenza di arricchire e potenziare la tradizionale offerta didattica con il supporto di un ambiente di formazione online. Si trattava nello specifico di quattro master, che per la prima volta sarebbero stati usufruiti totalmente online riguardo alla parte teorica. Allo scopo fu sviluppato un ambiente di e-learning ritagliato sulle specificità del progetto formativo, partendo come di consueto da Moodle, ormai il VLE open source per antonomasia.

Niente di particolare in questo. Si trattava, dopotutto, di una “semplice” piattaforma di e-learning, e se motivo di interesse c’era, aveva a che fare eventualmente con la tipologia delle discipline insegnate. Vi si trovavano (e vi si trovano ancora) le informazioni inerenti ai corsi, sia dal punto di vista didattico che amministrativo; venivano utilizzati (e così ora) tutti i dispositivi utili alla formazione: video lezioni, registrazioni di incontri avvenuti nell’aula virtuale, bacheche, forum, test di verifica, etc. Va subito segnalato che i corsi con un numero maggiore di incontri online hanno riscosso un gradimento in media più alto rispetto agli altri, un gradimento riscontrato sia direttamente (grazie ai questionari di valutazione del corso), sia indirettamente (il numero di iscrizioni nelle edizioni successive del master)[4], tanto che ormai non si può più parlare di didattica online senza un’adeguata impostazione metodologica che prevede – nella sostanza – molta più interattività tra studenti e docenti.].

Negli anni, la modalità di utilizzo di questo ambiente online è andata crescendo, in termini di qualità e di complessità, fino a raggiungere oggi un livello di articolazione – questo sì – particolare e interessante, perché proiettato in ottica sistemica. Innanzitutto, la relazione con i corsi e i percorsi formativi che si svolgono in presenza nella Cattedra di Pediatria/Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero: l’insegnamento delle Scienze Pediatriche del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, la Scuola di Specializzazione, la Scuola di Alta Formazione in Pediatria e – in prospettiva – il Dottorato di Ricerca Immunologia, Medicina Molecolare e Biotecnologie Applicate. È soprattutto nell’ambito della Scuola di Specializzazione che è stato fatto un passo significativo verso l’integrazione di un sistema di gestione che riguarda al tempo stesso gli aspetti didattici e quelli amministrativi. Per rispondere alla richiesta della normativa vigente, infatti, è stato sviluppato un logbook delle attività teoriche e pratiche svolte dagli specializzandi, progettato e definito sia nella sua parte concreta (la realizzazione di un apposito plugin aggiuntivo), che in quella procedurale: lo specializzando può registrare le attività previste nella sua formazione specialistica, il docente-tutor di riferimento le può validare e commentare. Tutta la documentazione rimane accessibile per futuri controlli da parte della segreteria o dei docenti della Scuola.

Il logbook racchiude in sé la dimensione didattica e quella amministrativa, a significare l’attenzione che in questi anni è stata posta al loro reciproco miglioramento. Da un lato, quello didattico, c’è infatti la volontà di rendere la piattaforma un luogo di incontro e di scambio ulteriore tra docenti e studenti (ma anche tra gli studenti stessi): aggiornamento continuo di materiali didattici su argomenti specifici; caricamento di casi clinici associati ad un forum di discussione; intensificazione delle lezioni sincrone online, intese come illustrazione di alcune tematiche ma anche, soprattutto, come momento di confronto e di chiarimento. Riguardo alla parte più legata all’assolvimento di questioni amministrative, ma che hanno comunque una ricaduta sul piano didattico, l’ambiente online risponde a molteplici istanze: in primis la somministrazione a tutti gli iscritti frequentanti il Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sia dei corsi in presenza che di quelli a distanza, di un test di verifica finalizzato alla verifica della conoscenza dei programmi per il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza; in seconda battuta, la presenza di questionari di valutazione sui vari corsi (in presenza e online) e sulle attività teorico-pratiche svolte dagli specializzandi; non ultima, la creazione di un archivio riservato, a disposizione delle diverse Direzioni, che comprende tutta la documentazione personale relativa agli studenti, agli specialisti in formazione e agli studenti dei Masters e dei Corsi di perfezionamento, elemento che semplifica di molto la collaborazione amministrativa tra Università ed Ospedale[5].

L’ultimo tassello di questo ambiente integrato ha a che fare con i docenti coinvolti nella molteplici attività formative. Una delle aree di cui si compone la piattaforma è infatti dedicata al personale docente, consentendo di caricare i materiali didattici che poi verranno inseriti nei corsi, e di accedere ad un corso di familiarizzazione e di avviamento alle funzioni della piattaforma. A questa parte più gestionale, si sta affiancando qualcosa di più interessante: è infatti in via di implementazione un ulteriore spazio dedicato ai medici e agli infermieri del DPUO, che dovrebbe consentire una migliore condivisione dell’organizzazione delle attività didattiche e cliniche ad esso correlate svolte nelle Unità Operative che compongono il Dipartimento. In quest’area, sarà infatti possibile condividere procedure, Linee Guida, SOP[6], PDTA[7]; discutere di casi clinici; usufruire di un aggiornamento professionale tramite l’accesso ad una letteratura aggiornata.

Queste molteplici dimensioni d’utilizzo trasformano di fatto una tecnologia di prodotto in tecnologia di processo, nel senso che la quantità e la qualità delle azioni – didattiche e amministrative – che convergono sul software in uso lo hanno reso uno strumento che va al di là dei compiti per cui è stato sviluppato, in grado di abbracciare le tante istanze che concorrono in un processo formativo. Parte del merito va al software stesso, che si è lasciato “forzare” e piegare agli usi richiesti, senza la necessità di particolari modifiche al codice sorgente[8]. Il resto riguarda però una concezione del processo a 360 gradi, un pensare/agire sistemico ed organizzato che ha al suo centro tutti e nessuno, che si adegua di volta in volta alle necessità dello studente (apprendere nei tempi e dei modi giusti, avere un confronto diretto con i docenti e con la segreteria), del docente (poter interagire con il sistema e con gli studenti senza particolare difficoltà e nei tempi congeniali), del personale tecnico amministrativo (poter utilizzare un unico spazio per la comunicazione, la gestione documentale, il coordinamento interno). Un pensare/agire che richiede tempo ma che fa risparmiare tempo, e che sarebbe utile anche in altre organizzazioni che si occupano di educazione.

  1. http://ocw.mit.edu/index.htm
  2. http://www.blendedlearning-quality.net
  3. La Scuola di Pediatria è il risultato della collaborazione tra la Cattedra di Pediatria dell’Università di Roma Tor Vergata e l’IRCCS Ospedale Bambino Gesù, dove ha sede nel Dipartimento di Pediatria Universitario-Ospedaliero (DPUO). Questo sodalizio didattico, clinico e scientifico ha permesso di incrementare l’offerta formativa che, partendo dalle conoscenze della Pediatria Generale e Specialistica acquisite nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia (Italiano e Inglese), si arricchisce e perfeziona nella Scuola di Specializzazione e nei Master delle Discipline Specialistiche Pediatriche. Sito web: http://scuoladipediatria.it
  4. Questa del resto è la tendenza recepita anche a livello ministeriale [http://www.anvur.org/attachments/article/26/DEFLineeGuida_Accreditame~.pdf
  5. Questa generale impostazione di sistema formativo integrato, oltre a portare benefici diretti nell’organizzazione della Scuola, ha contribuito in maniera significativa – nell’ottobre del 2015 – all’accreditamento del Bambino Gesù ad Ospedale Accademico da parte della Joint Commission International (JCI), organismo internazionale di certificazione della qualità (http://www.jointcommissioninternational.org).
  6. Standard Operating Procedure
  7. Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale
  8. L’unica vera eccezione riguarda lo sviluppo del plugin per il logbook.