Abstract
L’utilizzo della telematica per la lettura dei testi filosofici, per la loro interpretazione e per l’insegnamento/apprendimento (màthesis) della Storia delle idee ha prodotto dei cambiamenti radicali nell’approccio alla Filosofia, sul duplice terreno: oggettivo e soggettivo. Dal lato dell’oggetto, il materiale testuale, ossia il contenuto dell’apprendimento, si fa “multiverso” (M. Bachtin), più malleabile e di agevole fruizione, accentuando il processo di democratizzazione e laicizzazione della cultura, messo in atto fin dall’invenzione della stampa. Dal lato dei soggetti, la “distanza” e la IAD implicano la sparizione di un’antropologia dello sguardo (J.-P. Sartre) che è stata sostituita, efficacemente, dalla pluralità delle presenze in rete, in un luogo collettivo e condiviso, in un’assenza «piena di spirito» : il sito-testo (nel caso della lettura/interpretazione delle grandi opere della filosofia) e il sito-contesto (nel caso delle piattaforme didattiche interattive, come “Atutor”, della Scuola IAD di Tor Vergata). Per entrambi i versi, si tratta di un potenziale arricchimento delle risorse a disposizione tanto del docente quanto dello studente, ai fini di un allargamento dello spettro dei fruitori della cultura universitaria. Una nuova civiltà del dialogo – i «salotti telematici» – può aprirsi a partire dall’utilizzo intelligente degli strumenti delle ICT.
Sommario
- L’apprendimento (màthesis) a distanza e il contesto oggettivo
- L’assenza degli uomini, la telematica e la «ragione lontana». Il contesto soggettivo
- Il Salotto telematico e l’inter-testo. Un’assenza piena di spirito
- Conclusioni