Abstract
Nella società di massa globalizzata – percorsa dalle reti comunicative e dalla frammentazione delle culture nel web – sembrano venir meno le coordinate per la definizione di un immaginario collettivo che è alla base delle “identità” culturali: strutture metaforiche profonde, archetipi psicologici, processi narrativi. Nondimeno, al di qua della frammentazione e delle molteplici stratificazioni attuali è possibile individuare delle invarianti, proprie dell’immaginario collettivo, che, al fondo, caratterizzano anche le odierne «culture di massa» (E. Morin). Caso esemplare è l’immaginario collettivo americano. Sotto il melting pot ben noto, giace un’invariante dominante, una «struttura mentale-identitaria centrale» che è quella “puritana”. Le sue strutture-archetipi sono noti, nel passaggio all’attualità dell’immagine: «il fortino assediato e annientato, la casa invasa, l’isola maledetta, la violazione del centro sacro e la sua riconsacrazione, il duello finale, l’apocalisse, la salvezza dei giusti e la dannazione dei demoni». Tale struttura archetipica condiziona un immaginario collettivo ancora forte, passato dai costumi, in generale, ai mass media, cinema, radio, televisione ecc.
Sommario
- L’immaginario nella società globalizzata
- L’immaginario puritano dell’America “neocon”