Abstract
Nel quadro dell’ampio interesse suscitato dal metodo autobiografico in campo pedagogico e dalla riflessione su questo genere in ambito letterario, il saggio intende ricercare eventuali differenze specifiche che possano differenziare la pratica autobiografica nelle sue differenti accezioni. Riscontrata la sua centralità anche in campo sociale, per la grande ricchezza di pratiche autobiografiche oggi possibili, dal Blog alle più varie forme di scritture del sé, l’indagine sperimenta alcune teorie critiche su due autori, Michel de Montaigne e Italo Calvino, per mostrare la problematicità di rigide divisioni tra generi letterari. In seguito, l’attenzione è portata sul campo prettamente pedagogico, per riscontrare come le pratiche biografiche ed autobiografiche possiedano una forma d’autonomia, di significanza che, seppur riscontrabile anche in campo letterario, è fondata su una matrice e volta verso un indirizzo profondamente differenti.
Sommario
0. Il genere autobiografico in pedagogia
1. L’autobiografia letteraria: l’insicurezza di un genere e il fine nel mezzo
2. La vita raccontata e la pagina vissuta. I modelli Montaigne e Calvino
3. Autobiografia come formazione: l’utilizzo di un mezzo